Corpi che si raccontano

Brutta. Storia di un corpo come tanti – Giulia Blasi (2021)

“Certo che mi piacerebbe amarmi senza sforzo, ma ci manca solo che mi debba sentire in difetto se non ce la faccio. Mi ci manca solo di dover aggiungere anche questo alla lista delle cose che dovevo fare per essere all’altezza.”

La scrittrice Giulia Blasi ci ricorda che se sei una donna non ti puoi mai dimenticare di avere un corpo. Un corpo, tra l’altro, spesso definito come se fosse un vegetale, tra fisici “a pera”, meloni e pesche. La sua è una penna schietta e sincera, adatta a chi ricorda, sì, di avere un corpo ma che possibilmente ci voglia vivere in pace, senza costrizioni e sensi di colpa. È una storia personale, quella di Giulia Blasi, con la quale non si fa fatica a immedesimarsi. 

The Sun and Her Flowers – Rupi Kaur (2017)

“Non è che ci si svegli e si diventi farfalla. – la crescita è un’evoluzione.”

Solitudine, silenzio, gratitudine, crescita e fioritura. Il tutto raccontato con una vulnerabilità che è concessa solo alla poesia. Una raccolta che consigliamo a tutti i corpi che hanno bisogno di ritrovarsi e di celebrarsi. Ti diamo anche un altro consiglio: dopo The Sun and Her Flowers non ti resta che leggere Body Home.

Storia di un corpo – Daniel Pennac (2012)

“Il nostro corpo è anche il corpo degli altri.” 

Un romanzo più che sul corpo, del corpo. Si tratta di un vero e proprio diario tenuto dal protagonista e affidato alla figlia dopo la sua morte. È il racconto di un’esistenza vissuta attraverso il corpo, le sensazioni, gli odori, i sapori, le carezze. È un inno alla fisicità che ricorda a tuttə l’importanza di vivere (anche) con i propri sensi.

Il libro di X – Sarah Rose Etter (2021)

“Sono nata annodata come mia madre e sua madre prima di lei. Immagina tre donne con i loro toraci contorti come spessi pezzi di corda con un singolo viluppo al centro”

Cassandra X, come sua madre e sua nonna, è nata annodata. Secondo i medici i nodi sono un problema prevalentemente estetico, quindi sociale e emotivo: l’anomalia connota come anomala anche la persona che ce l’ha. Insomma, è un romanzo surreale che parla della conflittualità con il proprio corpo e delle aspettative che su di esso si proiettano. 

Specchio delle mie brame – Maura Gancitano (2022)

“Il problema – come vedremo – sorge quando questi standard incidono sulle relazioni e le organizzazioni sociali, sul modo in cui il soggetto ha coscienza di sé e del proprio corpo, sulla sua salute mentale e quindi anche sulla possibilità di partecipare alla vita pubblica”.

Torniamo a parlare di bellezza, quindi di percezione del corpo. Ormai lo abbiamo capito: in ogni epoca, la rappresentazione di sé è una questione sociale. E lo sono anche le mode, le influenze e ciò che viene diffuso con immagini e idee. Ma qual è lo spazio per l’accettazione di ciò che non è conforme a questi processi? Gancitano ci accompagna nella comprensione del fenomeno, in un saggio che rischia di distruggere il mito della bellezza per farci sentire a nostro agio nei nostri corpi, così come sono.